Gian Mario Villalta è nato a Visinale di Pasiano (Pordenone) il 26 luglio 1959. Insegna in un liceo dal 1984. Dal 2003 è direttore artistico del festival letterario pordenonelegge. Ha pubblicato i libri di poesia: in dialetto (veneto periferico): Altro che storie!, Campanotto 1988 (Premio S. Vito al Tagliamento); Vose de Vose/ Voce di voci, Campanotto 1995 (Premio Lanciano); Revoltà, Biblioteca Civica di Pordenone, 2003; in italiano: L’erba in tasca, Scheiwiller (Premio Laura Nobile); Malcerti animali, in Terzo quaderno italiano, Guerini e Associati, 1992; Nel buio degli alberi, Circolo culturale di Meduno, 2001; Vedere al buio, Sossella 2007; Vanità della mente, Mondadori, 2011 (Premio Viareggio, Premio Diego Valeri). Alcune di queste poesie sono tradotte in antologie e riviste in francese, inglese, sloveno, serbo, spagnolo, olandese. Numerosi gli studi e gli interventi critici su rivista e in volume – tra questi i saggi La costanza del vocativo. Lettura della “trilogia” di Andrea Zanzotto, Guerini e Associati 1992; Il respiro e lo sguardo. Un racconto della poesia italiana contemporanea (Rizzoli 2005), ora in versione ridotta su e-book edito dalla Scuola Holden. Ha curato inoltre i volumi: Andrea Zanzotto, Scritti sulla letteratura, Mondadori 2001 e, con Stefano Dal Bianco: Andrea Zanzotto, Le Poesie e prose scelte, “I Meridiani” Mondadori 1999. Il suo primo libro di narrativa, Un dolore riconoscente (racconti), è uscito presso Transeuropa nel 2000. Poi sono venuti i romanzi Tuo figlio, Mondadori 2004 (Premio Napoli, Premio “primo romanzo italiano” di Chambery); Vita della mia vita, Mondadori 2006; Alla fine di un’infanzia felice, Mondadori 2013; Satyricon 2.0, Mondadori 2014. Nel 2009 ha pubblicato il non-fiction Padroni a casa nostra (Mondadori): un ritratto del Veneto e del Friuli Venezia Giulia tra fraintendimenti e conflitti.